Quando Marco De Gasperi viene nominato a noi della valle e ai tanti appasionati di montagna appare subito l'immagine di lui che corre ed è per questo che mi stupivo ogni volta che trovavo un mi piace sui miei disegni finchè un giorno mi ha scritto che aveva in mente una cosa. E fu così che feci il logo per lui.
Marco De Gasperi ha, come dice lui, troppi anni, vive a Bormio con Elisa e le sue due bambine, Lidia e Cecilia.
Ha iniziato a correre in montagna a 13 anni e a 16 anni ha avuto la sua prima esperienza in gare di Skyrunning nella Alagna -Monte Rosa - Alagna (35km con 3500mt dislivello positivo). Nel 1995 ha ottenuto la sua prima maglia Azzurra da Junior nella corsa in montagna a Edimburgo. Dal 1996 al 2007 ha vinto cinque titoli iridati assoluti e uno Juniores nella corsa in montagna, oltre ad aver collezionato oltre 30 presenze in nazionale. Nel 2017, a 40 anni, ha vinto la prima Coppa del Mondo di Skyrunning, battendo avversari di 20 anni più giovani.
Ciao Marco, nel 2015 sei riuscito a realizzare due dei tanti sogni che avevi da bambino: quello di stabilire il nuovo primato di salita e discesa dell'Ortles (2.045 metri di dislivello positivo) e del Monte Bianco (3.750 metri di dislivello positivo).
COME SPIEGHERESTI A DEI BAMBINI COSA È UN SOGNO?
I bambini sanno capire cosa significhi sognare. Da piccoli infatti non si conosce il confine tra un’idea bella ma irrealizzabile e qualcosa che si potrà raggiungere. Dunque, chiudere gli occhi e fantasticare di diventare qualcuno in particolare o arrivare da qualche parte rende felici e desiderosi di vivere per far sì che tutto ciò si avveri. Da grandi è diverso, le esperienze di vita smorzano la capacità di spaziare con l’entusiasmo che avevamo da piccoli e di rischiare per cogliere quei sogni che ci riempiono l’esistenza.
Cogliere il record del Monte Bianco per me ha significato dimenticare di essere un adulto e pensare ai più bei sogni di quando ero un ragazzino.
A COSA PENSI MENTRE CORRI?
Mentre corro penso ad impegnarmi in ciò che faccio. A volte quando sono triste penso a chiarire i miei dubbi e a cercare soluzioni ai miei problemi. Correre credo sia ciò per cui sono portato, proprio per la grande passione che questa attività mi sa trasmettere.
SE NON AVESSI FATTO L'ATLETA COSA CREDI AVRESTI FATTO DA GRANDE?
Difficile pensare a qualcosa di diverso da ciò che ho fatto sinora, comunque penso che avrei fatto qualche attività che mi avrebbe consentito di viaggiare e conoscere il mondo.
PENSI DI ESSERE UNA PERSONA FORTUNATA?
Sarei un ingrato a dire di no. Non ho mai rinunciato a nulla nella vita, ed essa, grazie allo sport, mi ha sempre regalato grandi opportunità.
QUAL È LA PERSONA CHE TI STRAPPA SEMPRE UN SORRISO ANCHE NEI MOMENTI NO?
Beh, questa è facile: le mie bambine.
QUAL È IL MOMENTO DELLA GIORNATA CHE PREFERISCI?
La sera: il momento in cui mi riposo. La immagino come il termine di una competizione. Sei stanco e, nel bene e nel male, rifletti su ciò che hai passato nel durante.
LA PRIMA PAROLA CHE TI VIENE IN MENTE IN QUESTO PRECISO MOMENTO È...?
Fatica. Intesa come fatica bella, senza alcun dramma. È l’emblema della mia vita. Imparare a conviverci la fa diventare meno odiata e irrinunciabile compagna nei momenti quotidiani.
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