Io e Sara ci conosciamo da quando eravamo bambine. Lei abitava a Milano ma passava le vacanze con noi bambini di Oga, il paese dove sono nata. Poi per molti anni, di Sara ho perso le tracce finchè, grazie a Facebook, abbiamo ristabilito un contatto che poi si è trasformato in una collaborazione. Questo è successo poco prima della nascita di Kimberly.
Sara Donati vive a Vilars, cantone di Neuchatel, in Svizzera romanda, con Stephan Ng Foh Sue, nato alle Mauritius. Sono sposati da 8 anni, insieme da 9. Una storia lampo: si conobbero anni prima alle Mauritius durante una viaggio subacqueo e restarono in contatto. Lui si trasferì in Svizzera seguendo un amore che poi finì. Ripresero i contatti, si scrissero, si incontrarono, andarono a vivere insieme e si sposarono.
Come dice Sara, "Anche il cuore l'ha fatto da sovrano, bisogna seguirlo e ascoltarlo per poter prendere le buon decisioni della vita. Senza troppi dubbi, senza troppe aspettative, prendendo quello che di bello la vita è in grado di darti ogni giorno."
Ciao Sara, nel primo messaggio mi hai raccontato che in Svizzera, dove abiti, si usa mandare a parenti e amici un biglietto per annunciare la nascita del proprio figlio/a.
COME MAI HAI DECISO DI UTILIZZARE PER IL TUO, LA FRASE FORSE LA PIÙ FAMOSA DEL PICCOLO PRINCIPE: "NON SI VEDE BENE CHE CON IL CUORE, L'ESSENZIALE È INVISIBILE AGLI OCCHI"?
Kimberly ha la trisomia 21 o più comunemente conosciuta come Sindrome di Down. Prima della nascita ci avevano diagnosticato un grave problema cardiaco che avrebbe necessitato un'operazione nei primi mesi di vita. Vicino a casa nostra c'è un parco divertimenti per bambini a tema del Piccolo Principe, dove con la mia famiglia amiamo trascorrerre sempre un weekend all'anno. Unendo queste due cose ci è sembrato scontato esprimere il tutto con questa frase. Kimberly dovrà affrontare, insieme a noi, molti pregiudizi nella vita, solo a causa del suo aspetto, ma è solo il cuore che vede il vero in ognuno di noi. Questo piccolo cuore che ha già dovuto affrontare una prova così grande e ne è uscito vincitore.
CONFESSO CHE NON SAPEVO COSA FOSSE UN DOUDOU FINCHÈ NON MI HAI MANDATO UNA FOTO DI QUELLO CHE SAREBBE STATO QUELLO DI KIMBERLY E COSI HO DECISO DI DISEGNARLO TRA LE BRACCIA DEL PICCOLO PRINCIPE. HAI VOGLIA DI RACCONTARMI COSA SI PROVA AD ABBRACCIARE LE PROPRIE FIGLIE PER LA PRIMA VOLTA?
Le nascite delle mie due figlie sono state entrambe un po' particolari. Abigail è nata con un cesareo d'urgenza dopo 7 ore di travaglio. Una volta nata l'hanno portata lontano per vedere se stava bene ed io l'attendevo in sala post-operatoria. Kimberly, invece, è nata con un cesareo programmato. A causa del suo problema di cuore si è preferito evitarle lo sforzo del parto e tutta l'equipe di cardiologi era pronta ad intervenire nel caso il suo piccolo cuore non fosse stato in grado di sopportare la respirazione. Ho atteso anche lei a lungo ma alla fine ho potuto vederla un attimo prima che fosse portata in terapia intensiva neonatale.
Ho potuto abbracciare Abigail dopo un'ora dalla nascita. Per quanto riguarda Kimberly, ho potuto prenderla in braccio dopo 3 giorni a causa dei vari tubi e cateteri che aveva.
Descrivere l'emozione è qualcosa di impossibile, non credo che esista una parola: è uno stato di confusione totale, un turbinio di sensazioni che ti pervadono e che non riesci nè a controllare nè a distinguere. Dopo 9 mesi di attesa è vicino a te, fuori da te, finalmente ti è concesso di poter conoscere quella personcina che fino a poco prima era dentro di te, faceva parte di te. Un pezzo del tuo cuore ha preso vita e ha cominciato la sua esistenza autonoma. Tu le guardi con aria assente, completamente estasiasta e incredula e loro ti ammirano, ti scrutano, ti ispezionano, cercano quei suoni di riferimento che avevano dentro la pancia: la voce e il battito del cuore... e poi si addormentano beate, coi loro piccoli sorrisi d'angelo e in quel momento capisci che non potevi fare altra scelta nella vita che accoglierle.
QUAL È STATO IL MOMENTO PIÙ BELLO DOPO LA NASCITA DI KIMBERLY?
Sembrerà strano ma il momento più emozionante, senza logicamente contare il momento della sua nascita, è stato il 16 gennaio alle 7.15, quando dopo 92 giorni alla neonatalogia dell'Ospedale di Losanna abbiamo varcato la porta d'ingresso del reparto, uscendo e spingendo il suo lettino in direzione della sala operatoria. I nostri cuori si sono riempieti di gioia e abbiamo pianto. Era la strada verso l'inizio di una nuova vita, verso la fine del periodo d'ospedalizzazione e il momento di poter rientrare a casa con Kimberly si avvicinava sempre più.
PENSI DI ESSERE UNA PERSONA FORTUNATA?
L'accettazione della trisomia di Kimberly durante la gravidanza è stato un percorso duro e al tempo stesso doloroso. L'aver deciso di non interrompere la gestazione e portarla a termine non è stata una scelta facile soprattutto per i giudizi degli altri. Ma oggi lei ha 6 mesi e mi considero la mamma più fortuna del mondo. Quello che ci ha già insegnato e come ci ha cambiati in meglio con il suo arrivo è incredibile. Certo non auguro a nessuno di avere un bambino con la sindrome di down ma quello che ti insegnano e ti danno non lo trovi in nessun altro posto. Il tuo cuore diventa Amore, il tuo modo di vedere il mondo e gli altri cambia.
QUAL È LA PERSONA CHE TI STRAPPA SEMPRE UN SORRISO ANCHE NEI MOMENTI NO?
Beh, sicuramente mio marito. Stephan riusciva a tirarmi su di morale anche durante i lunghi giorni di solitudine e difficoltà in ospedale. La sua visione del mondo più lineare della mia spesso mi aiuta a dare il giusto posto alle persone ed agli eventi.
QUAL È IL MOMENTO DELLA GIORNATA CHE PREFERISCI?
Da quando siamo tornate a casa è la sera. Abigail nel suo letto che si rigira con tutti i suoi rumori notturni e Kimberly nella camera a fianco che dorme beata finalmente nella tranquilità e nel silenzio della sua casa. Stephan che si fa la doccia dopo una lunga giornata ed io nel letto che leggo ed interrompo la mia lettura e con gli occhi del cuore passo da ciascuno di loro e mi sento in pace e appagata.
LA PRIMA PAROLA CHE TI VIENE IN MENTE IN QUESTO PRECISO MOMENTO È...?
Cuore, il cuore come organo, come elemento che raccoglie e racchiude i sentimenti. Il motore di tutto, del nostro corpo e dei nostri sentimenti. Senza di lui nulla sarebbe possibile.
HAI QUALCHE ASSOCIAZIONE DA SEGNALARE?
Di Associazioni ce ne sono tantissime, specialmente qui in Svizzera:
La lista sarebbe infinita. Però una cosa vorrei dire: non importa far parte di un'associazione o fare delle donazioni per sentirsi bene. Bisogna saper accettare e vivere la diversità, non importa quale esse sia. Ogni essere umano è portatore di una storia che può sempre donarti qualcosa. Sii aperto ad accorglierla e tutto andrà per il meglio.
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